Cosa si chiede a un caricabatterie solare? Le performance dei migliori modelli Pwm e Mppt

I caricabatterie solari hanno risolto il problema di non poter ricaricare smartphone, tablet o altri dispositivi in assenza di energia elettrica. Grazie, infatti, alla semplice esposizione ai raggi del sole, questi dispositivi riesce a tradurre l’energia solare in energia elettrochimica che viene, a sua volta, immagazzinata nelle celle di carico e trasferita ai device collegati mediante una porta USB. Fra le altre peculiarità che fanno apprezzare i caricatori solari l’impermeabilità e la capacità di resistere alla polvere e ad altre sollecitazioni artificiali o ambientali. Ma cosa si chiede a un buon caricatore solare? Le prestazioni che si richiedono a un caricabatterie solare dipendono dal tipo di hobby o lavoro che si svolge. Ad esempio, se ci va in campeggio o si è soliti fare escursioni in montagna o su sentieri impervi di bosco, si vorrà il caricabatterie più resistente che si possa trovare sul mercato, non solo in materiale anti-urto per uscire indenne da colpi o cadute accidentali, ma in grado di tollerare anche il gelo, temperature troppo elevate, umidità e altre contingenze climatiche.

Alcuni dispositivi e batterie sono strutturati per la corrente continua (porte DC) mentre altri sono progettati per la corrente alternata. Conoscere in anticipo le specifiche del proprio dispositivi è molto importante per poterlo usare al meglio, non diversamente dal grado di potenza. Se si ha intenzione di caricare device mobili, le porte USB l’elemento da cercare in un caricatore solare. Malgrado sia possibile utilizzare un caricabatterie con presa a muro su alcune di queste unità, le porte USB assicurano la potenza e la ricarica standar per tablet e smartphone. Inoltre, esistono due tipi di schemi di controllo della carica nel solare del tipo PWM (Pulse Width Modulation) che è lo standard più obsoleto, ma al tempo stesso più collaudato.

È conveniente e può gestire fino a 60 ampere di potenza, utilizzando il raffreddamento passivo e MPPT (Maximum Power Point Tracking), una tecnologia più recente, che punta più in alto e può raggiungere vette più alte di efficienza, ma incide sui prezzi, decisamente più alti, e può richiedere ventole o altri meccanismi di raffreddamento attivo a causa della maggiore intensità energetica messa in campo che tende a surriscaldare il dispositivo. Riassumendo, i controller PWM non sono così potenti come i MPPT, che permettono di ottenere fino al 30% di potenza in più.